La vita: il periodo catanese

Verga trascorre l’infanzia e la prima giovinezza a Catania, dove è nato nel 1840.
Di antica nobiltà iberica, i Verga, in origine de Vergas, giunsero in Sicilia al seguito di re Pietro III d'Aragona in quel glorioso 1282 che segnò l'evento straordinario dei Vespri.
Insigniti del titolo di baroni di Fontanabianca, i Verga si distinsero nel corso dei secoli in virtù anche di illustri scrittori quali nel Cinquecento Giacomo, autore di una Vita di San Gregorio II, vescovo di Girgenti e di una Vita di Santo Stefano protomartire; nel Settecento Salvatore, retore gesuita autore di un Vocabolario siciliano, toscano e latino e Fra Gaetano, autore del ponderoso volume La gran dignità del S.S. Rosario; nell'Ottocento Padre Carmelo, autore delle Notizie storiche e topografiche di Isnello e suo territorio.
Tra gli esponenti politici s'impose per le idee liberali il nonno paterno dello scrittore, Giovanni Verga Di Stefano, deputato per Vizzini nel 1812 al primo Parlamento siciliano.

Il giovane Verga


Maggiore di cinque fratelli, Mario, Rosa, Pietro e Teresa, il giovane Giovanni Verga il 25 gennaio 1848 assiste all'insurrezione catanese contro le truppe borboniche. Un anno dopo, per sfuggire all'occupazione e al saccheggio delle truppe del generale Filangieri, la famiglia Verga il 6 aprile 1849 è costretta a rifugiarsi a Vizzini.
Qui, scrive l'amico Federico De Roberto, autore dello straordinario romanzo I Vicerè:
"la vista del vulcano era perduta ed anche il mare restava nascosto; ma per andarvi bisognava oltrepassare un altro mare non liquido, la Piana sterminata e messifera, già granaio di Roma, verde d'inverno, gialla d'estate, cinerea d'autunno; e il più gran fiume di Sicilia, il Simeto; e giunti a destino la vista spaziava sopra un accavallamento di collinette feraci d'ulivi, simili a enormi ondate rapprese, o ad un gregge gigantesco raccolto intorno al monte Lauro, immobile pastore con la fronte coronata di nubi."

I fratelli e le sorelle di Verga